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atlante delle razze italiane

Ultimo Aggiornamento: 13/02/2008 19:22
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08/01/2008 22:37
 
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www.agraria.org
ed eccovi di seguito l'elenco delle razze canine made in italy [SM=g1402241]

bolognese
bracco italiano
cane corso
cane da pastore calabrese
cane da pastore italiano
cane pecoraio siciliano
cirneco dell'etna
lagotto romagnolo
lupo italiano
maltese
maremmano abruzzese
mastino abruzzese
mastino napoletano
pastore bergamasco
piccolo levriero italiano
segugio carnico
segugio di cravin
segugio italiano a pelo forte
segugio italiano a pelo raso
segugio maremmano
spinone italiano
volpino italiano


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08/01/2008 22:40
 
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aiutateci ad arricchire il forum
prelevate da internet una foto di un cane dell'elenco ... con storia, carattere, ecc...

personalmente ho prelevato parte della storia del segugio di cravin:


RAZZA NON RICONOSCIUTA di origine piemontese è una varietà del piccolo lepraiolo italiano.

Il Segugio di Cravin è probabilmente il risultato di incroci di segugi nostrani, fra cui i ciaplin, piccoli, validissimi segugi fulvi a pelo raso, con maschera, zampe e punta della coda bianche, allevati sulle colline piemontesi, nel passato, dai contadini cacciatori, e segugi unicolore dorato o anche bianchi ed arancio a pelo forte e lungo, di origine savoiarda, probabilmente briquet vandeani o derivati, che erano presenti in buon numero sulle Alpi piemontesi.

E' un cane di taglia medio/piccola, dall’aspetto robusto, accentuato dall’abbondanza del pelo, di forme asciutte, con buoni muscoli ed ossatura forte. Di poche pretese dal punto di vista alimentare.
Ha un carattere schivo e riservato; in casa non ci si accorge quasi della sua presenza, non crea problemi e si accontenta di poco spazio.

Dinamico, pieno di entusiasmo, instancabile, si adatta perfettamente a tutti i terreni. L’andatura preferita, prima dello scovo, è il trotto, leggero, energico, spigliato, alternato a brevi tratti di galoppo.
[Modificato da Marluna69 08/01/2008 22:46]


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Idea fantastica!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! [SM=g1402526] [SM=x1415187] [SM=g1402518]


MASTINO NAPOLETANO





LA SUA STORIA

Gli esperti di questa particolare razza sono tutti più o meno concordi nell’attribuirne l’origine nel continente asiatico e in particolare negli altopiani del Tibet da dove successivamente si è diffuso in tutto il mondo, soprattutto in Europa, secondo varie linee. La storia dell’antico molosso, a cui si riallaccia quella del Mastino Napoletano, segue le vicende storiche e le fasi più importanti dell’avventura umana. Da sempre gli uomini ed i cani vivono in simbiosi tra loro, condividendo emozioni, scoperte, conquiste, vittorie e affiancandosi nelle guerre, nelle battaglie e nella caccia.
Secoli fa, sugli altopiani dell’Himalaia, a guardia dei monasteri, viveva un molossoide di grande taglia, dalla grande testa, dalla grande potenza e dalla lunga coda ritorta sulla groppa: era il leggendario Mastino del Tibet, allevato dai Monaci buddisti. Coloro che hanno avuto la fortuna di averlo visto, lo hanno descritto incredibilmente come un cane di taglia veramente enorme, più simile ad un leone che ad un cane per mole. Lo stesso Marco Polo che molti secoli dopo li vide, ne rimase sconcertato. Alcuni studiosi pensano che possa essere nata proprio da questo animale la famosa leggenda dello Jeti, l’uomo delle nevi. E’ stato un cane, scomparso nel passato, che però ha lasciato la sua impronta genetica, venendo considerato a tutti gli effetti, il progenitore dei grossi cani da montagna e inoltre ascendente diretto del molosso assiro-babilonese.


Questi stupendi animali furono condotti nella grande città di Roma, dove verranno addestrati ad il combattimento e ai giochi nelle arene, nelle quali venivano svolte innumerevoli esibizioni e combattimenti spietati quasi sempre contro uomini e bestie feroci. I cani di Roma, nel corso dei secoli, si incrociarono sia con i cani dei Celti del Nord, giunti a Roma tramite le vittorie di Cesare sui Galli, sia con i Molossi dell’Epiro, arrivati attraverso i vari scambi commerciali con le flotte fenicee del Sud dal Mar Mediterraneo. Nei secoli successivi questi molossi venivano allevati principalmente nel Sud della nostra penisola, perché era proprio in questa zona, soprattutto nella parte considerata l’attuale Regione Campania che avevano luogo le grandi scuole di Gladiatori, come quella di Capua. I vari domini che si susseguirono nel Sud-Italia sono stati tutti significativi per la razza; ad esempio i reali di Spagna portarono i cani dei “conquistadores” che erano caratterizzati da grosse teste e da arti corti, erano chiamati “perro da presa” che in seguito venne modificato in “cane ‘e presa”, che è rimasto nel gergo partenopeo. Nel susseguirsi degli anni viene attribuito a questa razza il nome “Mastino” che deriva da “massatinus”, ossia guardiano della masseria.


All’inizio del XX sec. questa razza è utilizzata essenzialmente per sorvegliare i poderi nell’entroterra partenopeo. Durante la prima guerra mondiale viene letteralmente decimato e ne sopravvivono solo pochi esemplari. Fu nel 1946 che un grande personaggio della cinofilia italiana, il Sig. Piero Scanziani, scrittore di professione, riscopre questo antico molosso a Napoli.
E così Scanziani riuscì a rigenerare la razza del Mastino Napoletano. Seguirono i primi passi nella cinofilia ufficiale con l’esordio all’esposizione di Napoli del 1946 quando otto Mastini vengono presentati, ma con scarso successo per la disomogeneità del tipo. In seguito la razza prende campo e al gruppo iniziale di allevatori partenopei, si affianca in Toscana, e precisamente nella città di Prato, quella persona che nei trenta anni successivi sarebbe diventato una vera e propria leggenda nell’ambito della cinofilia mondiale, Mario Querci, titolare dell’allevamento “di Ponzano”.
Questa è, raccontata in breve, l’incredibile storia del Molosso italiano che oggi è considerata una delle razze più antiche al mondo e che a mio parere dovrebbe essere tutelata al meglio considerandola un monumento vivente e parte della nostra cultura di italiani.



Cane di grande taglia e mole di aspetto imponente che esprime potenza, fierezza e forza.



Standard

Altezza:
- maschi da 65 cm a 75 cm
- femmine da 60 cm a 68 cm
Peso:
- maschi da 60 kg a 70 kg
- femmine da 50 kg a 60 kg

Tronco: superiore del 10% all’altezza del cane.
Testa e muso: testa molto larga con abbondanza di pliche e rughe, che deve essere cubica e con gli assi longitudinali superiori paralleli a quelli del muso. Il muso deve essere 1/3 della lunghezza totale.
Tartufo: sulla stessa linea della canna nasale e deve essere largo.
Denti: regolarmente allineati e completi nel numero; sono ammesse chiusure a forbice o a tenaglia.
Collo: deve essere circa 3/10 dell’altezza al garrese.
Pelle: abbondante in tutte le parti del corpo ma non in eccesso, tranne nella parte inferiore del collo dove forma una giogaia.
Arti: sia i posteriori che gli anteriori devono essere in appiombo con ossatura robusta e sempre ben proporzionata.
Spalla: di lunghezza pari ai 3/10 dell’altezza e con inclinazione di 50-60 gradi sul piano orizzontale.
Muscolatura: ben sviluppata ed evidente.
Linea superiore: retta con garrese e mai curva.
Coda: robusta e con base larga; viene amputata per 1/3 della lunghezza.
Proporzioni: la lunghezza del tronco deve essere del 10% superiore all’altezza; la lunghezza totale della testa deve essere pari ai 3/10 dell’altezza al garrese; il rapporto tra cranio e muso deve essere di 2 a 1.
Pelo: di uguale lunghezza in tutto il corpo; sempre liscio.
Colori ammessi: grigio piombo, nero, fulvo e mogano (molto raro).
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, convergenza e divergenza degli assi cranio-facciali, canna nasale montonina, occhio bianco, macchie bianche sulla testa, altezze fuori standard, mancanza di rughe, criptorchidismo, monorchidismo.



CARATTERE

E' la razza più indicata per la difesa della proprietà. Il Mastino Napoletano è un cane da guardia al quale è possibile assegnare in custodia un qualsiasi territorio, certi che lo proteggerà e non ne varcherà mai i confini e certi che nessuno potrà mai penetrare nella sua zona di dominio. Potrebbe essere definito una “sentinella armata”.
Allo stesso tempo è un cane affettuoso e struggente con le persone alle quali è affezionato, con il proprio padrone e la famiglia che lo accoglie. Il mastino non deve mai essere abituato ad attaccare o a difendere perché si confonderebbe la sua vera natura. Pertanto non sono vere le storie che vengono raccontate sulla razza; se si rispetta la sua natura caratteriale lui non attaccherebbe mai senza una giustificazione precisa.

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17/01/2008 19:36
 
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il lagotto romagnolo


E' un tipico cane da acqua, di mole medio/piccola, ha un mantello a tessitura lanosa, semiruvido in superficie, a riccioli stretti (meno stretti sulla testa). I mustacchi, la barba e le sopracciglia sono ricci. Il pelo tende ad infeltrirsi, per cui è in uso la tosatura annuale.

L’aspetto generale è rustico, forte e ben proporzionato, se ne intuisce la funzionalità nel lavoro. L’espressione è attenta, intelligente e vivace.

Mentre lavora esibisce passione ed efficienza sfruttando la innata attitudine alla ricerca e l’eccellente olfatto. L’istinto venatorio è cancellato, così non viene distratto dal selvatico. Usato molto nella ricerca dei tartufi o meglio specializzato nella ricerca del tartufo su qualsiasi tipo di terreno; unica razza riconosciuta con questa attitudine.

Si tratta di un’antica razza da riporto in acqua, presente fin dal XVI secolo nelle valli di Comacchio e nelle lagune ravennati e diffusasi, a partire dal XIX secolo, nelle pianure e nelle colline romagnole con la specifica funzione di cane da tartufi.

dal carattere affettuoso è legatissimo al padrone, è anche un eccellente cane da compagnia ed è inoltre molto addestrabile.

Colori: Bianco sporco
Bianco a macchie marroni o arancio
Roano /Marrone
Marrone unicolore
Arancio unicolore
Pigmentazione sui toni del marrone


Taglia: Maschio: 43/48 cm (ideale 46 cm)
Femmina: 41/46 cm (ideale 43 cm)

Peso: Maschio: 13/16 kg
Femmina: 11/14 kg


clicca qui e vedi le foto dei campioni di razza


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21/01/2008 17:01
 
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VOLPINO ITALIANO





Origine: Italia.


Il Volpino Italiano è una razza abbastanza giovane, nata intorno al 1600. Proviene dai cani dell’Europa del Nord.
Razza popolare nella nobiltà romana e in toscana. E’ una razza considerata molto elegante. Il suo nome deriva dalla parola “volpe”.


Aspetto generale
Cane di piccola mole, mesomorfo, molto raccolto ed armonico nell’insieme. Si distingue a causa del suo folto pelo sollevato e abbastanza lungo.



Carattere
E' un cane molto intelligente, molto vivace e grazioso.
E’ una razza che si affeziona molto facilmente alla persona che se ne prende cura. Alcuni sostengono che le ragioni della sua rarità stanno nel fatto che in un periodo lo si è confuso con il Volpino di Pomerania che è quasi identico nell’aspetto e che quest’ultimo abbia preso il sopravvento.
E’ un canino dalle attitudini e dalle qualità sicuramente da apprezzare.



Altezza:
- maschi da 25 cm a 30 cm
- femmine da 25 cm a 28 cm
Peso: intorno ai 5 kg

Tronco: con costruzione quadrata. La sua lunghezza è uguale all’altezza al garrese.
Testa e muso: il muso è di lunghezza inferiore a quella del cranio. Le facce laterali sono tra loro convergenti. Il muso è appuntito. La canna nasale è rettilinea.
Tartufo: sulla stessa linea della canna nasale e non è sporgente rispetto alla linea verticale anteriore delle labbra. Pigmentazione sempre nera.
Denti: perfettamente allineati e completi nello sviluppo e nel numero. La chiusura ideale è a forbice, ma è tollerata anche quella a tenaglia.
Collo: di lunghezza pari a quella totale della testa con portamento sempre eretto.
Pelle: aderente in tutte le parti del corpo.
Arti: perfettamente in appiombo e perfettamente paralleli tra loro sia i posteriori che gli anteriori.
Spalla: con lunghezza pari a un quarto dell’altezza al garrese e con inclinazione di 60 gradi rispetto al piano orizzontale.
Muscolatura: di buon sviluppo rispetto alle dimensioni del cane.
Linea superiore: leggermente convesso ai lombi ma sempre rettilinea.
Coda: portata in posizione corretta, cioè arrotolata sul dorso. La lunghezza è di poco inferiore all’altezza al garrese.
Proporzioni: Costruzione nel quadrato, la testa ha una lunghezza di 4/10 rispetto alla lunghezza totale del tronco.
Pelo: Lungo e molto folto con tessitura vitrea. Si deve sempre mantenere sollevato.

Colori ammessi: bianco uniforme, rosso uniforme ed il colore champagne che è ammesso ma non desiderato.

Difetti più ricorrenti: depigmentazione del tartufo, misure fuori standard (altezza di 3 cm oltre i limiti), canna nasale convessa, enognatismo, divergenza degli assi cranio-facciali, anurismo, colori non previsti, macchie rosse su fondo bianco, monorchidismo, criptorchidismo.

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13/02/2008 19:20
 
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CIRNECO DELL'ETNA





Origine: Italia.


Si dice che questa razza derivi dai cani dei Faraoni egiziani delle ultime dinastie e da cani importati in Italia dai commercianti Fenici. Successivi studi hanno indicato che molto probabilmente il Cirneco sia una razza autoctona siciliana. Nei secoli scorsi è stato utilizzato per la caccia al coniglio selvatico. Razza poco diffusa fuori dall'Italia.


Aspetto generale
Cane di media-piccola taglia, di forma elegante e slanciata con il pelo raso su tutte le parti del corpo. Ha una muscolatura asciutta e possiede una costruzione leggera ma salda e resistente.


Carattere
Per il suo carattere, conformazione e affettuosità, Il Cirneco non può essere considerato solo un cane da caccia, ma anche un discreto cane da guardia ed un piacevole cane da compagnia. Potrebbe essere classificato come razza a triplice attitudine. Da elogiare anche il suo temperamento. E' un canino molto reattivo. E' l'unico cane in grado di muoversi senza difficoltà sui terreni aspri e accidentati di origine vulcanica. La sua tempra e la sua classe permettono anche la sua addestrabilità senza problemi. Il suo senso più sviluppato è sicuramente l'olfatto che mette in mostra durante la caccia.
Particolarità: esistono due razze molto simili: il "Pharaon Hound" e il "Podenco Ibicenco".


Altezza:
- maschi da 46 cm a 50 cm
- femmine da 42 cm a 46 cm

Peso:
- maschi da 10 kg a 12 kg
- femmine da 8 kg a 10 kg


Tronco: con lunghezza pari all'altezza al garrese. Con garrese ben elevato e torace poco più lungo della metà dell'altezza al garrese.
Testa e muso: con cranio di forma ovaleggiante ed assi cranio- facciali leggermente divergenti o paralleli. Il profilo superiore del cranio è lievemente convesso. Il muso raggiunge almeno l'80% della lunghezza del cranio.
Tartufo: sulla stessa linea della canna nasale e deve essere di forma rettangolare.
Denti: regolarmente allineati e completi nel numero; sono ammesse chiusure a forbice.
Collo: con profilo superiore molto arcuato. Lungo quanto la testa.
Pelle: ben aderente in tutto il corpo. Non devono mai presentarsi macchie nere.
Arti: sia i posteriori che gli anteriori devono essere in appiombo con ossatura proporzionata.
Spalla: con scapole lunghe circa 1/3 dell'altezza al garrese e devono essere inclinate di 55 gradi rispetto al piano orizzontale.
Muscolatura: asciutta ma ben proporzionata al corpo.
Linea superiore: rettilinea sul garrese.
Coda: inserita in basso, di forma uniforme, lunga fino al garretto.
Proporzioni: lunghezza tronco uguale all'altezza al garrese; il muso sta al cranio come 8 a 10.
Pelo: di uguale lunghezza in tutto il corpo; sempre raso e liscio.
Colori ammessi: fulvo uniforme, isabella, fulvo e bianco, tollerato il colore bianco uniforme con macchie arancio.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, convergenza degli assi cranio- facciali, canna nasale concava, misure fuori standard, depigmentazione totale, mucose nere, colori del manto non ammessi, occhio gazzuolo, monorchidismo, criptorchidismo.



[Modificato da =Ereandil= 13/02/2008 19:22]
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